Ci siamo trasferiti

Cari commensali virtuali, ormai è tanto tempo che manchiamo da questo blog. Ma se volete continuare a seguirci, da un po’ stiamo continuando il nostro viaggio culinario qui:

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Trasferimento

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Detersivo per piatti

Economico, ecologico, semplice, efficace e profumato: è il detersivo che ormai da diversi mesi usiamo per lavare i piatti.

Ingredienti:

  • 3 limoni
  • 200 ml di aceto
  • 400 ml di acqua
  • 200 gr di sale fino

Procedimento:

Tagliare a metà i limoni e spremerli, mettendo il succo in un recipiente. Tagliare le mezze bucce in quattro parti passando con il coltello dalle punte dei limoni. Con le mani separare la parte bianca a cui era attaccata la polpa dalla buccia vera e propria. Tagliare quest’ultima (che risulta gialla all’esterno e bianca all’interno) in pezzetti e metterli assieme al succo precedentemente spremuto. Unire anche il sale e frullare.

Mettere l’aqua in un pentolino, aggiungere l’aceto e il composto frullato, portare a ebollizione e cuocere a fuoco medio per 15 minuti. Frullare nuovamente il tutto e lasciar raffreddare. Trasferire quindi in un recipiente da detersivo vuoto. Si usa come quello classico: non fa schiuma, ma pulisce ugualmente bene.

 

 

 

Brodo di verdure

Spesso i brodi in commercio sono pieni di additivi alimentari e di percentuali minime di estratti di verdura dalla dubbia provenienza e lavorazione. Ecco dunque come autoprodurlo in casa in modo facilissimo e molto economico.

Igredienti per tre vasetti:

  • 3 carote grandi
  • 1 costa di sedano
  • 1/2 parte bianca di un porro, e metà delle foglie verdi
  • 1 cipolla grande
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 ciuffetto di prezzemolo
  • sale (tra il 10% e il 20% del peso totale delle verdure)

 

Procedimento:

Lavare e tagliare tutte le verdure a pezzetti, unire il sale, metterle nel tritatutto e tritarle. Spostare il composto in un colino a maglie fini e lasciarlo sgocciolare per mezz’oretta. Distribuirlo nei vasetti.

Grazie al sale si conserva per diversi mesi (i vasetti chiusi si possono tenere nella dispensa, una volta aperti nel frigo). Il liquido sgocciolato non è da buttare: è un brodo molto concentrato e lo si può diluire e usare per cucinare.

Per l’impiego, un cucchiaino corrisponde circa a un cubetto dei brodi che si trovano in vendita.

Nota: noi abbiamo usato verdure di stagione e locali, il tipo e la quantità si possono ovviamente variare a seconda dei gusti personali e del periodo.

Si tratta inoltre di un brodo “a crudo”, quindi le verdure conservano intatte le loro proprietà, specialmente se lo si usa per insaporire le pietanze a cottura ultimata.

 

 

 

Maionese leggera

I grassi che nuotano allegramente nella classica maionese minacciano di rendervi delle boe? Niente paura! Voilà una sana e buona maionese da mangiare a palate!

Ingredienti per un vasetto:

  • Due patate medio-piccole (150 gr circa in totale)
  • 1 cucchiaino scarso di olio di girasole
  • 1 cucchiaio raso di panna di soia oppure 1 cucchiaio colmo di yogurt di soia al naturale non zuccherato
  • 50 ml di latte di soia
  • 1 cucchiaio di aceto di mele
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • 1 cucchiaino di senape
  • sale, eventualmente un pizzico di curcuma per colorare

Procedimento:

Spellare e cuocere le patate tagliate a quadretti in acqua. Una volta pronte, unirle a tutti gli altri ingredienti e frullare. Se necessario aggiustare la consistenza e il sapore secondo il proprio gusto aggiungendo maggiori quantità degli ingredienti elencati. Ecco pronta la maionese! La si può mangiare subito (come abbiamo fatto noi aggiungendola ad un’insalata di farro, ceci, cavolini e olive successivamente mescolata a mo’ d’insalata russa), o metterla in frigo un paio d’ore e aspettare che diventi ancora più buona.

 

 

 

Latte di soia

Il latte di soia al naturale può non piacere da bere da solo, ma è molto buono da usare per diverse preparazioni. Ecco come si fa ad autoprodurlo in casa.

Ingredienti:

  • Soia (noi abbiamo usato 150 g)
  • Acqua (noi abbiamo usato un litro e mezzo + quella necessaria per l’ammollo)

Procedimento:

Mettere a mollo la soia in una bacinella d’acqua per almeno 8 ore, se sta di più però è meglio. Trascorso questo tempo scolare la soia e frullarla per bene, se necessario aggiungendo acqua dalla quantità totale (nel nostro caso dal litro e mezzo). Mettere la restante acqua in una pentola capiente e aggiungere la soia frullata. Portare a ebollizione e cuocere per 15 minuti, mescolando di tanto in tanto. Filtrare quindi il composto facendolo passare attraverso un colino ricoperto da uno straccio da cucina e schiacchiarlo fino a quando non rilascia più liquido.

Il liquido non è altro che il latte di soia e può essere consumato così, aromatizzato (con vaniglia, cacao, dolcificante, cannella,…), usato per cucinare.

La polpa che rimane invece è l’okara (nella foto si trova all’interno della ciotola), è molto ricca di proteine e può essere usata in svariati modi (per biscotti, torte, polpette, paté,…): noi l’abbiamo usata per il polpettone della ricetta che segue.

 

 

 

Deodorante

E con questa “ricetta” apriamo anche il capitolo delle autoproduzioni non legate al cibo. Vi proponiamo un modo per fare in casa in pochissimo tempo un deodorante cremoso (per intenderci come quelli che si trovano all’interno dei conteniori con la pallina) efficacissimo come nessun altro e rispettoso sia dell’ambiente che del nostro corpo.

Ingredienti:

  • Un cucchiao di burro di karité
  • Un cucchiao raso di amido di mais
  • Un cucchiao colmo di bicarbonato
  • Un cucchiao di olio di mandorle
  • Eventualmente qualche goccia di olio essenziale a piacere per profumare (noi abbiamo usato quello al gelsomino)

Procedimento:

Sciogliere a bagno maria il burro di karité e unirlo a tutto il resto formando una cremina omogenea. Metterlo in un barattolino munito di tappo. Pronto all’uso! Dopo alcune ore, se diventa troppo solido, unire ancora un po’ di olio di mandorle e mescolare.

Consiglio:

Se volete iniziare ad avere maggior consapevolezza dei prodotti che usate sul vostro corpo (shampoo, creme, saponi, deodoranti, ecc.) vi consigliamo di dare un’occhiata a due interessanti siti che classificano la composizione dei cosmetici (INCI) con dei pallini colorati che ne indicano l’innocuità o la dannosità per l’organismo e per l’ambiete (soprattutto per gli ecosistemi acquatici).

Nel primo bisogna inserire all’interno della casella tutti gli ingredienti del prodotto (vi conviene cercarne l’INCI su internet e fare copia-incolla) e cliccare “analizza”. http://biodizionario.filaphoto.it/

Il secondo spiega il significato dei pallini colorati e contiene molti approfondimenti sull’argomento della cosmesi eco-bio. http://www.biodizionario.it/

 

 

 

Barcellona

Inauguriamo con questo post la sezione “viaggi”.

La scorsa primavera abbiamo trascorso qualche giorno a Barcellona. La città – non siamo certo i primi a scoprirlo – offre una quantità enorme di attività da fare e luoghi da visitare. In questa breve e non asaustiva recensione vogliamo però soffermarci principalmente sui alcuni dei locali che propongono una ristorazione totalmente vegan.

Juicy Jones:
Entrare nei due Juicy Jones che si trovano nel centro della capitale catalana è come tuffarsi in uno dei film di Austin Power: è tutto coloratissimo! L’offerta è ampia ed ogni giorno ci sono quattro menù sempre differenti composti da tre portate. Dispongono inoltre di una carta che propone svariate e deliziose tapas per l’aperitivo, ricche colazioni e, come suggerisce il nome, una quantità immane di succhi di frutta preparati sul momento (una carica di vitamine ed energia ideale per affrontare una giornata tra le strade piene di vita della città). I prezzi, specialmente per i menù del giorno, sono piuttosto convenienti (cosa che accomuna anche il resto dei ristoranti/take-away in cui siamo stati). Chi ci lavora è molto gentile e paziente nell’aspettare che il cliente forestiero, perso tra i psichedelici muri e i suggestivi nomi delle pietanze – che semplicemente le vorrebbero provare tutte – decida cosa ordinare.

– C/Hospital 74 (08001) (at /in the barrio Raval, Metro Liceu)
– C/Cardenal Casañas 7, Ciutat Vella (08002) (at Plaza de Pi)

CatBar:
Questo ristorante, in stile pub irlandese, offre abbondanti porzioni di buon cibo vegan e una gran scelta di birre artigianali da lasciare soddisfatto qualsiasi circolo del luppolo.

– Boria 17 (08003) (at Laietana, Metro Jaume 1)

Gopal:
Più un take-away che un vero e proprio ristorante. Consigliato soprattutto per l’offerta di torte di indubbia bontà e bellezza, e per quella di hamburger: tantissimi di tutte le sorte! Il locale funge anche da piccolo negozio e si possono trovare diversi prodotti vegan così come la superconsigliata compilation musicale contro la repressione del movimento animalista.

– Carrer Escudellers 42, Plaça George Orwell (08002)

 

 

Veggie Garden:
Altro ristorante che offre ogni giorno menù differenti e di ottima qualità. Il locale è molto spazioso e si estende anche all’esterno con una bella terrazza per le giornate più calde.

– C Dels Angels, 3 08001

Libreria la Rosa de Foc:
Non servirà a cibare il corpo, ma passare di qua sicuramente permette di nutrire un po’ la mente. Stiamo parlando della libreria del sindacato anarchico Cnt. Propone una grande scelta di libri, suddivisi in varie categorie ed argomenti. È inoltre nelle immediate vicinanze del Veggie Garden, insomma, tutti gli in gradienti per mantenere una “mens sana in corpore sano”.

– Carrer de Joaquín Costa, 34

Partisano:
Né cibo né libri, segnaliamo però questo negozio di abbigliamento “militante”.

– C/ de les sitges 8

Ecco qualche altro scorcio di questa spendida città:

Hasta pronto!

 

 

 

Latte di mandorle

Se si ha a disposizione un frullatore, fare il latte di mandorle è semplicissimo e velocissimo.

Ingredienti:

  • Mandorle (già sbucciate o da sbucciare)
  • Acqua
  • Uvetta o datteri (o dolcificante a piacere)

Procedimento:

Mettere le mandorle sbucciate nel frullatore, ricoprirle con acqua, aggiungere un po’ di uvetta messa a mollo per qualche minuto, e frullare. Unire altra acqua a dipendenza della consistenza desiderata. Si può bere così (come abbiamo fatto noi), o filtrare e usare lo “scarto” delle mandorle per fare dei biscotti, delle polpette o altro.